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La tossicità del legno: Cosa devi sapere prima di lavorarlo e usarlo in cucina

Pubblicato il 15 settembre 2024 – Tempo di lettura: 9 minuti

Ciao a tutti e benvenuti, o magari ben tornati, sulle pagine di Whittled Lovelies BLOG! Oggi affrontiamo un tema che troppo spesso sottovalutiamo, ma che ha un’importanza fondamentale per chi ama lavorare il legno o vuole utilizzarlo in contesti alimentari, ovvero: la tossicità del legno.

Cosa dobbiamo sapere per essere sicuri di non mettere a rischio la nostra salute (o quella degli altri) mentre creiamo? Approfondiremo quindi sia la lavorazione del legno che l’uso di oggetti in legno a contatto con alimenti. Siete pronti? Iniziamo!

L’idea di questo articolo mi è nata a luglio, quando abbiamo girato il 7 episodio del podcast della prima stagione di Keep Calm and Woodcarve, con ospite Serena Bonuccelli, una professionista del settore. Come dici? 🤔 Non sai chi è Serena e non sai che esiste questo podcast su Youtube?? 😳😢 Devi recuperare subito!! 🥹😄 Ecco qui i link!

Serena:

Podcast:

Keep Calm and Woodcarve!

È un podcast dove esploriamo un argomento diverso in ogni episodio, chiacchierando sull’intaglio del legno ispirati dai vostri commenti.

Gli episodi sono in italiano, con sottotitoli in inglese curati e traduzioni automatiche in francese, tedesco e altre lingue. Unisciti a noi per scoprire insieme il mondo dell’intaglio!

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Dicevo, durante l’interessante puntata dedicata ai giocattoli Montessoriani in legno, abbiamo discusso con Serena, quale legno fosse più sicuro a contatto con la bocca dei bambini. Questo mi ha portato a riflettere su quante cose non sappiamo o diamo per scontate quando lavoriamo il legno, specialmente per scopi alimentari.

Così mi sono messa a studiare e qui ci sono i frutti del mio lavoro! Siete pronti? Iniziamo!

Il legno: una tradizione antica, ma con i suoi rischi

L’idea che il legno sia un materiale completamente naturale e quindi universalmente sicuro è una convinzione piuttosto diffusa. Siamo abituati a pensare che, se il legno è stato usato per secoli per contenere formaggi, vini e liquori, debba essere perfetto per tutto, anche per creare utensili o oggetti a contatto con gli alimenti. Questo è vero, ma con alcune accortezze.

Pensiamo, per esempio, all’utilizzo del legno per contenere e affinare bevande, come avviene nelle barrique (botti di ridotte dimensioni) o nelle botti di rovere. Questo è un perfetto esempio di come questo materiale possa influenzare in maniera significativa il contenuto.

Le barrique e le botti di rovere non sono solo semplici contenitori, ma veri e propri attori che arricchiscono e trasformano il carattere del vino e dei liquori invecchiati al loro interno. Ad esempio, il vino Bordeaux, invecchiato in barrique di rovere francese, sviluppa aromi complessi di vaniglia, spezie e cioccolato, mentre il Barolo, simbolo della viticoltura italiana, acquista profondità e una struttura elegante grazie all’affinamento in botti di rovere. Anche il famoso Rioja spagnolo, in particolare nella sua versione “Reserva”, trae grande beneficio dall’invecchiamento in rovere, che conferisce note di cocco e frutta rossa matura.

Nel mondo dei liquori, invece, il whisky è un esempio lampante. Prediamo Il whisky scozzese di alta qualità Macallan, invecchiato in botti di rovere precedentemente utilizzate per lo sherry, in questo modo offre note ricche di frutta secca e spezie. Un altro esempio è il bourbon americano, che utilizza botti di rovere nuove, rilasciando aromi di caramello e vaniglia, come nel caso del Buffalo Trace. Infine, il rum invecchiato venezuelano, come il Ron Diplomático, guadagna complessità e morbidezza quando affinato in botti di rovere ex-bourbon o sherry, creando un perfetto equilibrio tra dolcezza e tannicità. Questi esempi mostrano come il legno giochi un ruolo cruciale nell’evoluzione dei sapori e degli aromi, creando prodotti unici e memorabili.

Infine, il legno non è solo un semplice contenitore capace di invecchiare liquidi pregiati, ma può svolgere anche un ruolo attivo nel processo di fermentazione del cibo, influenzandone aroma e sapore. Ad esempio, alcune ciotole di legno, come quelle di castagno, sono particolarmente indicate per favorire lo sviluppo di batteri benefici nella corretta fermentazione dei formaggi, come i francesi Cantal e il Salers.

Senza il legno, la qualità e il carattere di questi prodotti, così come di molti altri alimenti, non sarebbero mai così straordinari. Gli esempi che abbiamo visto sono solo una parte del vasto mondo dell’uso del legno in cucina. E’ buono sempre ricordare però, che non tutti i legni sono sicuri per il contatto con gli alimenti, quindi è sempre meglio fare scelte informate!

L’importanza del contatto e della durata

Quando utilizziamo il legno per creare delle stoviglie, ciotole o taglieri, la durata e la frequenza del contatto con gli alimenti giocano un ruolo cruciale. Mentre un cucchiaio di legno potrebbe avere solo un contatto temporaneo con la zuppa che mangiamo, un tagliere viene esposto a sollecitazioni maggiori, dato che lo usiamo spesso con coltelli affilati. Questo implica che piccole particelle di legno possano finire nel nostro cibo, e quindi ingerite.

Non basta preoccuparsi delle schegge: è fondamentale che il legno di taglieri e utensili sia atossico e privo di resine o sostanze chimiche nocive. È sempre meglio evitare di usare lo stesso tagliere per il taglio di più alimenti come carne e verdure, per esempio, questo per prevenire la contaminazione crociata.

Se, per distrazione, non lo si fa, è necessario lavarlo con un detersivo BIO. In questo caso, assicurarsi di risciacquarlo bene con acqua calda e asciugarlo accuratamente per evitare la formazione di muffe.

Da ricordare sempre: il legno non si lava con detersivo se non è strettamente necessario, se il legno assorbe il detersivo, noi finiremo per ingerirlo, quindi conviene fare attenzione a come lo si utilizza!

Quando si tratta di creare utensili in legno destinati al contatto con alimenti, come cucchiai, taglieri e ciotole, è inoltre essenziale trattare il legno con finiture sicure. Non tutte le finiture vanno bene: quelle a base di sostanze chimiche o vernici tossiche devono essere assolutamente evitate. Al contrario, le finiture atossiche, come l’olio minerale di grado alimentare o l’olio di tung puro, sono ideali.

Questi oli penetrano nel legno, proteggendolo dall’umidità e dai danni meccanici, senza contaminare il cibo. L’olio di tung, in particolare, è apprezzato per la sua capacità di formare una barriera impermeabile naturale. Questi trattamenti non solo preservano l’integrità del legno, ma aiutano anche a mantenerlo sicuro per l’uso prolungato in cucina.

Come scegliere il legno giusto per l’uso alimentare

Esistono alcune specie di legno che, per loro natura, sono più sicure per l’uso in cucina. Tra queste, il bosso, l’ulivo e il faggio sono considerati tra i migliori grazie alla loro durezza, stabilità, ridotto assorbimento e resistenza all’usura.

Per taglieri e utensili, è essenziale optare per legni duri che possano resistere all’usura delle lame senza rilasciare particelle dannose. Anche legni come quercia, castagno e rovere sono spesso utilizzati per il contatto alimentare prolungato.

Tuttavia, ci sono legni più morbidi o resinosi come il pino o l’abete, il pioppo e la betulla che possono rientrare nell’elenco ma devono essere usati con attenzione. Questi legni non sono dannosi, ma richiedono un trattamento accurato e non dovrebbero mai essere utilizzati per lunghi contatti diretti con il cibo, l’ideale è l’uso come imballaggio esterno.

Se volete approfondire le basi di ciò di cui parliamo oggi, vi consiglio di dare un’occhiata anche al mio articolo “Il legno: tutto quello che è importante sapere”. Capire la struttura, la natura eterogenea e igroscopica del legno è fondamentale per aiutare a comprendere come e perché alcuni legni trattengano più umidità rispetto ad altri e quali siano i più adatti per i vostri progetti.

I legni tossici: attenzione a ciò che lavoriamo!

Arriviamo al capitolo più delicato: i legni che richiedono particolare attenzione. Alcune specie, pur essendo esteticamente pregiate e molto utili per vari tipi di lavorazione, contengono sostanze chimiche naturali, come tannini, alcaloidi o resine, che possono causare reazioni allergiche, irritazioni cutanee o respiratorie.

Quando si lavora con legni che a pieno diritto finiscono nel discorso della tossicità del legno, le reazioni che possono verificarsi sono numerose e variano in gravità anche in base al tipo e al tempo di esposizione al materiale. Oltre alle irritazioni allergiche, cutanee e respiratorie, alcune specie possono provocare dermatiti, sensibilizzazione, gonfiori o persino eczemi prolungati. Le vie respiratorie possono subire infiammazioni, con sintomi come tosse, dispnea e, nei casi più gravi, asma. Ingerire particelle di legno contaminato può causare problemi gastrointestinali, come nausea, vomito o diarrea.

È dunque molto importante proteggersi adeguatamente durante la lavorazione di questi legni, che dovrebbero essere evitati del tutto per la creazione di utensili o oggetti destinati al contatto con alimenti, proprio per i rischi che possono comportare.

Ecco una lista di alcuni dei legni più noti per la loro elevata tossicità a livello mondiale:

La tossicità del legno: Cosa devi sapere prima di lavorarlo e usarlo in cucina - foto dettaglio legno di cocobolo

Cocobolo (Dalbergia retusa)

La tossicità del legno: Cosa devi sapere prima di lavorarlo e usarlo in cucina - foto dettaglio legno di cedro rosso

Cedro rosso (Thuja plicata)

La tossicità del legno: Cosa devi sapere prima di lavorarlo e usarlo in cucina - foto dettaglio legno di oleandro

Oleandro (Nerium oleander)

La tossicità del legno: Cosa devi sapere prima di lavorarlo e usarlo in cucina - foto dettaglio legno di tasso

Tasso (Taxus spp.)

La tossicità del legno: Cosa devi sapere prima di lavorarlo e usarlo in cucina - foto dettaglio legno di pau ferro

Pau Ferro (Machaerium spp.)

La tossicità del legno: Cosa devi sapere prima di lavorarlo e usarlo in cucina - foto dettaglio legno di rengas

Rengas (Gluta spp.)

La lista è molto più lunga di questa (in fondo all’articolo vi lascio le fonti complete da consultare) ma vale la pena di citare ancora:

La tossicità del legno: Cosa devi sapere prima di lavorarlo e usarlo in cucina - foto dettaglio legno di noce nero

Noce nera
 (Juglans nigra)

contiene alcaloidi tossici; può causare nausea e mal di testa

La tossicità del legno: Cosa devi sapere prima di lavorarlo e usarlo in cucina - foto dettaglio legno di teak

Teak 
(Tectona grandis)

rilascia resine che possono causare sensibilizzazioni; può provocare reazioni allergiche e irritazioni cutanee

La tossicità del legno: Cosa devi sapere prima di lavorarlo e usarlo in cucina - foto dettaglio legno di mogano

Mogano 
(Swietenia macrophylla)

contiene oli irritanti per la pelle e le vie respiratorie; possono causare allergie cutanee e difficoltà respiratorie

La tossicità del legno: Cosa devi sapere prima di lavorarlo e usarlo in cucina - foto dettaglio legno di cedro

Cedro Pinaceae 
(Cedrus spp.)

contiene oli irritanti per la pelle e le vie respiratorie; possono causare allergie cutanee e difficoltà respiratorie

La protezione durante la lavorazione del legno

Quando lavoriamo il legno, siamo esposti non solo al contatto diretto con la materia, ma anche alla polvere generata dalla lavorazione. Anche i legni non tossici possono diventare pericolosi se le loro polveri vengono inalate in grandi quantità nel tempo. Se si lavora con seghe, trapani o altri strumenti che producono polveri di legno, è sempre consigliabile usare mascherine e lavorare in un ambiente ben ventilato.

Inoltre, è fondamentale mantenere una buona igiene del laboratorio, utilizzando sistemi di aspirazione per la polvere e indossando sempre maschere protettive durante l’uso di macchinari che producono grandi quantità di polveri. Non si deve mai sottovalutare il potenziale impatto sulla salute, anche per legni apparentemente innocui.

La legna da ardere: occhio ai fumi tossici

Un aspetto spesso trascurato della tossicità del legno riguarda la legna da ardere. Bruciare legni non adatti può rilasciare nell’aria sostanze tossiche come monossido di carbonio, formaldeide e particelle fini che, se inalate, possono causare problemi di salute.

Alcuni legni, come il pino, contengono elevate quantità di resina, che può rilasciare fumi irritanti durante la combustione. Altri, come il noce nero, possono essere addirittura velenosi sia per gli esseri umani che per gli animali domestici. Fate attenzione!

Conclusioni, regolamenti e fonti attendibili

La lavorazione del legno è una passione che ci lega alla natura, ma comporta anche delle responsabilità. Scegliere il legno giusto, utilizzare finiture sicure per il contatto alimentare e proteggersi dai rischi legati alla tossicità del legno sono passi fondamentali per chiunque voglia intraprendere questo percorso, sia come hobby che come professione.

E ora, prima di partire per il prossimo progetto, ricordatevi di fare sempre una ricerca approfondita sul tipo di legno che state per lavorare. E, se avete dubbi, consultate le fonti attendibili o i regolamenti specifici in vigore nel vostro paese.

Fonti dove reperire informazioni affidabili

  • The Wood Database (wood-database.com): Qui trovate informazioni su varie specie di legno, comprese le loro proprietà tossiche. Le schede indicano i rischi associati alla polvere di legno e alle sostanze chimiche rilasciate.
  • Health and Safety Executive (HSE) (hse.gov.uk): Il sito offre informazioni pratiche sulla sicurezza nella lavorazione del legno, inclusi i pericoli della polvere e delle sostanze chimiche.
  • Forest Products Laboratory (USDA) (fpl.fs.fed.us): Risorse tecniche sui materiali legnosi, inclusa la tossicità e i rischi di esposizione.
  • Fine Woodworking Magazine: Offre articoli e video educativi su come trattare e finire correttamente il legno per l’uso alimentare. www.finewoodworking.com

Regolamenti

Europa: Regolamento n. 2023/2006 del 22 dicembre 2006 sulla buona pratica di fabbricazione dei materiali e degli oggetti destinati a venire a contatto con alimenti, affiancato da regolamenti specifici di ogni stato membro, ad esempio: 

Ragazzi e questo è tutto, spero che vi sia di aiuto, vi auguro buoni intagli e ottimi lavori con i vostri legni! E, come sempre, ci vediamo tra un mese per scoprire cosa mi inventerò come progetto di Natale di quest’anno!!! 🤣 Ciaoooo! 😘🤗


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